Un po' di storia degli avi, un po'della mia vita, del lavoro, degli interessi.
Gli avvenimenti che hanno segnato il percorso.
Qualcuno dei tanti lavori che in cinquant'anni di attività sono riuscito a produrre.
Vediamo continuamente persone impegnate in avventure che sembrano pericolosissime: ci rendiamo conto che se possiamo vederle vuole dire che c'è alle apalle una troupe che fa le riprese con tutta l'attrzzatura e i mezzi necessari. Quidi o stiamo assistendo a un falso o, nella peggiore delle ipotesi, a un montaggio. E ce lo spacciano per "realtà".
Ramsey, Benedetta, Cuochi e fiamme, Master chef, i bambini australiani... Non stiamo a contarli tutti. Sembra che ormai l'unica attività sia quella di cuochi. Tutti sanno cucinare, tutti trinciano giudizi, tutti sanno tutto.
Ma perchè ci sono i veri cuochi che hanno dovuto studiare ed esercitarsi per anni, seguire i loro maestri, provare e sbagliare prima di essere definiti cuochi?
Che questi ultimi abbiano sbagliato tutto nella vita?
Una descrizione ricca di aggettivi, con descrizioni accurate, metafore, paragoni, esempi da un lato e, dall'altro un linguaggio ridotto a spezzoni di parole, modi di dire, acronimi. Nel primo caso un sentimento è espresso in tutte le possibili sfumature, nell'altro è ridotto a un semplice acronimo senza sfumature. Forse la pressione per fare tutto velocemente ci ha tolto il tempo, o forse la capacità, di soffermarci sui particolari, di godere delle infinite sfumature della lingua.
O forse anche l'utilizzo di una lingua a noi estranea non ci permette di godere del valore reale delle parole.
Mettiamoci la faccia, facciamone un libro. Tutti lo leggono, è un bestseller.
Tutti ci scrivono sopra, sporcano le nostre pagine e noi sporchiamo le loro (così imparano).
E non possiamo neppure strappare e buttare le pagine che non ci piacciono.
Qualcuno le ha copiate e le conserva.
Non siamo più liberi della nostra vita.
Un collega ti chiama perché tu gli possa spiegare tutto di un progetti. Cominci a parlare, lui prende nota, ma ti accorgi che intanto guarda anche le email che arrivano. Mentre continui a parlare vedi che apre una mail e la legge.
Poi fa un commento sulla mail, mentre tu continui a parlare, infine si mette a rispondere alla email sempre mentre tu gli illustri le parti salienti del progetto.
Quando a scuola sfogliavo un libro mentr l'insegnate spiegava venivo ripreso e magari anche buttato fuori.
Si tratta di modernità o semplicemente di educazione?
Qulae scusa si può trovare per un comportamento del genere?