PER NON DIMENTICARE
IL LAVORO
QUA E LA
I PROGETTI
INCIDERE
LE EDIZIONI E I DISEGNI
COSA BOLLE IN PENTOLA
LA RETE
Ogni tanto mi avviene anche di formulare qualche pensiero, più o meno ragionato, più o meno intelligente, più o meno utile, ma che serve, talvolta, a liberare la mente.
Oggi un talismano prezioso da un amico
(02.04.2015)
L'immagine rubata
(02.04.2015)
Cogliere un'immagine con la macchina fotografica, dipingere un paesaggio o fare il ritratto a una persona.
Quanto togliamo al paesaggio, alla persona, al soggetto che fotografiamo?
Tutto resta come prima o gli equilibri sono cambiati?
Domande che mi pongo quando, in mano la matita, mi accingo a fare un disegno. A quel punto cerco di cogliere solo un'impressione, pochi segni per fermare sulla carta un ricordo, pensando che così non "ruberò" niente al mio soggetto. Tutti gli equilibri restano intatti, o almeno così credo, e io ho fermato il ricordo che volevo.
Ma sarà proprio così o sono solo immaginazioni della mia mente?
Disegnare solo forme astratte o forme geometriche potrebbe forse risolvere il problema, ma se le forme astratte rappresentano ancora soggetti reali, è solo una traslazione del problema. Non c'è dunque soluzione? E poi le forme astratte devono essere decodificate per arrivare all'immagine che c'era all'origine.
L'unica strada che resta percorribile è il ricordo, il nostro ricordo che ci permettere di far rivivere quanto abbiamo visto o vissuto.
Libertà?
(02.04.2015)
Tutti desideriamo la libertà, libertà fisica, libertà di pensiero e libertà di parola. No parliamo molto, ma nonostante le parole e le promesse siamo veramente liberi? Un semplice esempio: se vogliamo criticare un superiore probabilmente veniamo licenziati e questo, a oggi, può essere quasi come essere uccisi: senza sangue, senza rumore, ma una morte lenta e, se si può, anche peggiore
La realtà
(14.06.2014)
Vediamo continuamente persone impegnate in avventure che sembrano pericolosissime: ci rendiamo conto che se possiamo vederle vuole dire che c'è alle spalle una troupe che fa le riprese con tutta l'attrzzatura e i mezzi necessari. Quidi o stiamo assistendo a un falso o, nella peggiore delle ipotesi, a un montaggio. E ce lo spacciano per "realtà".
Cucina
(14.06.2014)
Ramsey, Benedetta, Cuochi e fiamme, Master chef, i bambini australiani... Non stiamo a contarli tutti. Sembra che ormai l'unica attività sia quella di cuochi. Tutti sanno cucinare, tutti trinciano giudizi, tutti sanno tutto.
Ma perchè ci sono i veri cuochi che hanno dovuto studiare ed esercitarsi per anni, seguire i loro maestri, provare e sbagliare prima di essere definiti cuochi?
Che questi ultimi abbiano sbagliato tutto nella vita?
Cinguettare o cantare?
(14.06.2014)
Una descrizione ricca di aggettivi, con descrizioni accurate, metafore, paragoni, esempi da un lato e, dall'altro un linguaggio ridotto a spezzoni di parole, modi di dire, acronimi. Nel primo caso un sentimento è espresso in tutte le possibili sfumature, nell'altro è ridotto a un semplice acronimo senza sfumature. Forse la pressione per fare tutto velocemente ci ha tolto il tempo, o forse la capacità, di soffermarci sui particolari, di godere delle infinite sfumature della lingua.
O forse anche l'utilizzo di una lingua a noi estranea non ci permette di godere del valore reale delle parole.
Il libro delle facce
(14.06.2014)
Mettiamoci la faccia, facciamone un libro. Tutti lo leggono, è un bestseller.
Tutti ci scrivono sopra, sporcano le nostre pagine e noi sporchiamo le loro (così imparano).
E non possiamo neppure strappare e buttare le pagine che non ci piacciono.
Qualcuno le ha copiate e le conserva.
Non siamo più liberi della nostra vita.
Così è, se vi pare
(14.06.2014)
Un collega ti chiama perché tu gli possa spiegare tutto di un progetti.
Cominci a parlare, lui prende nota, ma ti accorgi che intanto guarda anche le email che arrivano.
Mentre continui a parlare vedi che apre una mail e la legge, poi fa un commento sulla mail e infine si mette a rispondere alla email sempre mentre tu gli illustri le parti salienti del progetto.
Quando a scuola sfogliavo un libro mentre l'insegnate spiegava venivo ripreso e magari anche buttato fuori.
Si tratta di modernità o semplicemente di educazione?
Quale scusa si può trovare per un comportamento del genere?
Gli spazi
(14.06.2014)
Gli spazi sono vitali: spazi per vivere, spazi per abitare, il nostro spazio.
Gli spazi sono importanti anche nella distribuzione e nel riordino delle cose. L'organizzazione dello spazio, pur sembrando cosa semplice, spesso presenta problematiche difficili da superare.
Spesso ci siamo ritrovati, in casa, a spostare i mobili e a scoprire che gli spazi miglioravano, quasi si ingrandivano.
Anche su una pagina, stampata o virtuale, gli spazi sono indispensabili per una corretta lettura.
Raggruppamento delle informazioni, separazione dei gruppi.
Ma non tutti hanno capito come organizzare le informazioni che ci propinano: un indirizzo che si riferisce alla riga sottostante è troppo vicino alla riga precedente così da indurci in errore. Troppo spesso ci troviamo di fronte a informazioni per le quali dobbiamo stabilire, in base o complessi ragionamenti, come devono essere lette e come devono essere fatte le divisioni.
Anche questo fa parte della logica che non è mai abbastanza applicata.
la sindrome
(14.06.2014)
Questa mattina ci deve essere qualche problema sulla rete mondiale, sui server, sul mio computer: non mi sono arrivate email.
Iniziano febbrili i controlli, le telefonate, gli invii di test; tutto pare funzionare correttamente.
La disperazione ha ormai preso nella sua morsa il cervello: cosa sara mai andato perso, come potrò recuperare le email, che mi accadrà adesso.
Queste ed altre mille domande e scene apocalittiche si affacciano alla mente.
E se, molto semplicemente, nessuno avesse scritto?
La "sindrome da email" sta contagiando parecchie persone, condizionando la loro vita, le loro azioni, i loro pensieri: senza la email non c'è più vita, solo disperazione
Rispetto ed educazione
(14.06.2014)
Tutti parlano di libertà, libertà sembra essere il fare quello che si vuole.
Purtroppo la libertà intesa in questo senso, se può essere libertà per uno è privazione dell libertà per gli altri.
Perché tutti siano veramente liberi, e necessario che ciscuno rispetti delle regole e quindi non è più libero.
Una bella contraddizione
html
(14.06.2014)
Hypertex Markup Language
Il sistema per "marcare" un ipertesto: l'ipertesto. Questo prodotto ancora un po' sconosciuto o bistrattato.
Soprattutto un prodotto usato spesso a scopi commerciali anziché per creare un vero ipertesto.
Un vero ipertesto dovrebbe permettere di scomporre il testo in tanti atomi e ricollegarlo poi in modi diversi.
I link che oggi usiamo sono semplicemente dei rimandi che niente hanno a che fare con l'ipertesto e che, nella maggioranza dei casi, fanno si che il lettore si soffermi su poche parole senza leggere realmente il testo.
Quando si studia si sottolineano o evidenziano le parole per poter poi rileggere solo le parti importanti.Se però noi forniamo al lettore testi già sottolineati verranno lette solo le parole evidenziate.
Credo che sia il peggior servizio che si possa fare a un lettore e, sprattutto, a un testo.
Sommario
(14.06.2014)
sommàrio (sostantivo) sm. [sec. XVI; dal latino summar?um, da summa, propr., punto più in alto].1) Esposizione scritta di una materia, limitata agli elementi fondamentali: sommario di storia romana; sommario di storia della filosofia. 2) Elenco schematico, in forma di indice più o meno ragionato
Menu Insieme delle opzioni e dei comandi di un applicativo. I programmi per i sistemi operativi grafici usano menu a discesa dall'alto e menu contestuali per la maggior parte delle funzioni
Se ci confrontiamo con l'editoria quello che in un sito definiamo "menu" in realtà non presenta dei comandi ma un riassunto dei contenuti. Dovremmo quindi, per correttezza e per parlare un buon italiano, definirlo sommario.
Quando abbiamo per le mani un giornale o una rivista cechiamo subito il sommario per vedere dov'è la pagina dello sport o quella della cronaca: nessuno cerca il "menu".
Quando invece usiamo un programma cerchiamo i "menu" per trovare gli strumenti che ci servono usando un termine che l'inglese ha rubato al francese.
L'italiano avrebbe potuto usare un più corretto "elenco degli argomenti" o "elenco dei contenuti", ma qualcuno ha preferito "albero di navigazione".
Perché usare parole straniere quando abbiamo a disposizione una lingua completa e bellissima?
Perché usare concetti nuovi come il navigare quando ci sono concetti ormai consolidati come il sommario?
Spessore
(14.06.2014)
Un po' spesso, sottile, sottilissimo, troppo spesso, spessore calibrato: tanti aggettivi per indicare la terza dimensione delle cose.
Lo misuriamo con il metro il calibro lo spessimetro.
Ma quando si dice una persona di spessore a cosa ci si riferisce? Non certo alla sua "terza" dimensione, ma a qualche cosa di "intangibile": con cosa misuriamo questo tipo di spessore?
Abbiamo qualche strumento che ci permette di valutare questo tipo di spessore?Abbiamo ascoltato parole e ragionamenti e, se erano in sintonia con i nostri, il nostro giudizio è stato: una persona di spessore. Ma se ha detto poche parole e, peggio, in disaccordo con noi, è diventata una persona di poco spessore.
Ma non ci siamo per caso lasciati ingannare dalle troppe parole? Come abbiamo potuto valutare quello che c'è dietro le parole di quella persona?
Credo che spesso ci lasciamo fuorviare da tante parole, dai venditori di fumo, dai parolai, senza renderci conto che dietro alle parole non c'è nulla.
Uguaglianze
(14.06.2014)
"All'interno del Casinò non sono obbligatori l'uso della giacca e della cravatta, ma comunque è gradito un abbigliamento decoroso ovvero sono da evitare magliette senza maniche o canottiere, pantaloncini corti da spiaggia (per uomo), abbigliamento da palestra, cappelli o cappellini, calzature tipo zoccoli, ciabatte e infradito (per uomo)."
Cosa stanno ad indicare queste differenze di trattamento tra uomo e donna?
Una donna pu&ogra entrare in calzoncini corti, maglietta senza maniche e infradito ai piedi.
Una donna può abbigliarsi con una scollatura, meglio se ampia e profonda, mentre un uomo con la camicia aperta è veramente poco decoroso.
Una donna può mostrare i deliziosi piedini calzati da una scarpina fatta solo di una sottile stringa, mentre un uomo che mostri le dita dei piedi è fonte di scandalo.
Una donna mostra le braccia ben tornite e anche le spalle e viene guardata con ammirazione, mentre l'esposizione delle stesse parti fatta da un uomo è guardata con sospetto e forse anche disgusto.
La signora indossa un cappello civettuolo, con un fiore o delle penne, ma magari si mette un cappellino con visiera: di lei si dirà che è alla moda ma dell'uomo che indossa lo stesso copricapo si dirà che è un cafone.
Voglio diventare anch'io donna per una vera uguaglianza