Un po' di storia degli avi, un po'della mia vita, del lavoro, degli interessi.
Gli avvenimenti che hanno segnato il percorso.
Qualcuno dei tanti lavori che in cinquant'anni di attività sono riuscito a produrre.
L'etimologia ci dice che la parola è formata da cum e scio quindi "sapere insieme".
Significa unicamente o proprio che la conoscenza, per definirsi tale, deve essere condivisa con gli altri. La conoscenza nota ad un solo individuo non può definirsi conoscenza, e risulta assolutamente inutile in quanto gli altri, quelli che ci circondano e che vorrebbero comunicare con noi, non hanno la possibilità di farlo.
La conoscenza non si limita a informazioni difficili o complesse, ma a tutte le conoscenze che abbiamo, da come si aziona l'interruttore della luce a come si accende un fiammifero fino a conoscenze complesse come un calcolo matematico.
Ecco che si formano così i gruppi che hanno conoscenze comuni che li tengono legati e che escludono gli altri, quelli che non hanno la conoscenza. Anche le antiche associazioni di arti e mestieri avevano lo stesso fondamento: la corporazione dei pittori aveva la conoscenza della preparazione dei colori e la trasmetteva unicamente ai suoi adepti.
E così tanti altri: il farmacista, il medico, il tintore, il norcino o infine l'ecclesiastico o l'avvocato che parlavano in latino.
Dunque se vogliamo che tutti ci capiscano dobbiamo diffondere, lasciare libera la conoscenza, ma utilizzare anche la stessa conoscenza che usano gli altri.
La nuova frontiera della cucina è la cottura sottovuoto: mantiene i succhi, gli aromi, è molto salutare e non so quanti altri vantaggi presenti.
In realtà gli aromi non si sentono e tutto il gioco mi sembra solo un modo per vendere un sistema di cottura molto vantaggioso per il cuoco: i cibi così trattati si conservano in frigo per più di 10 giorni, la cottura non va seguita, si possono cuocere insieme i piatti più diversi, non si butta praticamente nulla. Peccato che una buona cottura fatta al momento abbia un altro sapore. Secondo me si tratta di uno stadio precedente alla surgelazione.
Il vuoto è soprattutto sopra, nella testa di chi usa e propaganda questo tipo di cottura.
I giornali, la gente, la televisione parlano degli "schiavi" che l'immigrazione crea, ma non si parla mai dei dipendenti di aziende dove un capo, più interessato alla sua carriera e ai suoi emolumenti che al bene dell'azienda, fa lavorare i dipendenti al di fuori di ogni regola con la minaccia di trasferire il lavoro in oriente dove, dice, "mi costa molto meno".
Non è schiavismo anche questo?