Note dell'editore Fin dalla sua prima apparizione a Parigi, nel 1939, Tropico del Capricorno divise drasticamente l'opinione pubblica: fu accolto come una rivelazione da scrittori anticonvenzionali come Orwell e Durrell e nel contempo divenne oggetto di violente condanne da parte di moralisti e benpensanti. In questo romanzo crudo e diabolicamente sincero, che racconta l'apprendistato alla vita e all'arte di Miller nella New York di inizio secolo, lo scrittore sviscera tutti i lati oscuri della propria personalità di outsider, di lucido ribelle iconoclasta, sempre pronto a seguire l'istinto, perdendosi in una sensualità assurta a ideale. Quello che ne scaturisce è la strana, stravolgente storia di un uomo che nella sua ansia di libertà si trasforma in simbolo, turbolento e temerario, della nostra era, imponendosi come artefice di una delle più significative svolte della letteratura del Novecento.
Commenti personali Parlare di libro pornografico è dargli un titolo di merito.
Squallido e inconcludente insieme non ha una storia comprensibile e il racconto dei suoi "successi amorosi" è estremamente noioso. Merita solo la pattumiera
da leggere
Possedeva l’antidoto contro il terribile veleno della vecchiaia. Sapeva leggere.
(Louis Sepulveda)