Note dell'editore Considerato come il cardine di una ideale trilogia iniziatasi con i memorabili Indifferenti e conclusa con La vita interiore, La noia (1960) ci offre un ritratto profondo e spietato di un individuo senza strutture, senza appoggi, alienato dalla vita sociale. E' una storia di crisi, di fallimenti, di delusioni. Analizzata nei suoi tre aspetti, di artista, di uomo, di amante, il protagonista finisce per scontrarsi inevitabilmente con la realtà; una realtà che in modo tautologico si nega, perché a conclusione di ogni tentativo (ad esempio di raggiungere la donna amata) si erge sempre lo stesso assioma: la realtà è la realtà.
Commenti personali Indagine sulla noia di vivere, che non è la noia comunemente intesa, ma qualcosa di più astratto che rende faticoso vivere. Non è neppure la noia del ricco ;forse è la mancanza di un obiettivo o di uno scopo.
da leggere
Possedeva l’antidoto contro il terribile veleno della vecchiaia. Sapeva leggere.
(Louis Sepulveda)