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Venezia salva
autore:Weil, Simone
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ISBN:9788845902390
editore:Adelphi
data di pubblicazione:1987-04-01
pagine:106
genere:Lettura
lingua:Italiano
collocazione:Soggiorno ripiano R24
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Note dell'editore
Da Otway a Goethe, a Hofmannsthal, la storia dei congiurati spagnoli che nel 1618 volevano impadronirsi di Venezia e distruggerla ha spesso colpito l'immaginazione di grandi scrittori. Ma soltanto con i luminosi frammenti della Venezia salva di Simone Weil la vicenda sembra averci trasmesso la sua ultima verità: «una città perfetta, che sta per essere piombata nel sogno orrendo della forza; un uomo attento che, all'improvviso, la vede e la salva». In questo «teatro immobile» il perno è Jaffier, il congiurato che tradisce i compagni e salva la città. In lui si rinnova la figura del giusto che blocca la corsa del male, consumandolo in sofferenza sulla propria testa. A fronte di Jaffier è un altro congiurato, Renaud, posseduto dal sogno della forza. «Monomaniaco, elegantissimo, spaventosamente veridico», egli conosce con piena lucidità l'articolarsi della forza nelle cose e nella mente. Il conflitto fra questi due esseri, mentre sullo sfondo intravediamo il «roseo gioiello» di Venezia, è uno dei rarissimi nel teatro del nostro secolo che possa essere definito tragico. Qui la parola distruzione, uscendo da ogni vaghezza, assume connotati precisi come quelli delle pietre di una città. Qui possiamo constatare, una volta per tutte, come la parola d'ordine degli oppressori sia sempre la stessa: «Noi facciamo la storia». Simone Weil cominciò a scrivere la Venezia salva nel 1940, sulla base della cronaca di Saint Réal, Conjuration des Espagnoles contre la République de Venise. Il progetto stava molto a cuore alla Weil, che si fece spedire a Londra gli appunti sparsi nei suoi quaderni sul tema di questa tragedia. Pubblichiamo questi appunti insieme al testo, mentre il tutto è preceduto da un saggio della più illuminata lettrice di Simone Weil in Italia: Cristina Campo.

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